Timeline

Quest’ultimo, tra il 22 giugno al 27 novembre del 1601, concesse 40 onze al Convento di S. Maria di Gesù.
Il Convento di S. Maria Inferiore era imponente, tante che fu definito anche maggiore. La Chiesa fu iniziata nel 1462 ed era dotata di 21 altari, 3 navate, 18 colonne doriche di granito siciliano, 70 celle per frati, giardino di agrumi, orto, speziaria con vendita al pubblico di medicinali, lavorazione di panni nella quale erano impiegati 10 frati, e studentato.
Nel “ nostro Convento”, invece, si conservava una bella immagine della Madonna del Monte Carmelo, lasciata dalle suore cistercensi, tenuta in molta venerazione.   Un’altra immagine di Nostra Signora col puttino in braccio riposta in una cappella su una base di marmo, ed inoltre un antico Crocifisso conservato nel refettorio del Convento .
In questo luogo assai caro ai messinesi di allora, vollero essere sepolti:
Membri della famiglia STAITI.

Nel Convento si conservava una bella statua di Madonna col Bambino attribuita al Gagini, ritenuta irrimediabilmente persa nell’alluvione del 1854 e miracolosamente ritrovata nel 1858 grazie a delle indicazioni del giovane frate Antonino da Messina. La statua oggi si può ammirare nella parete della navata sinistra dell’attuale Chiesa parrocchiale di S. Maria di Gesù, in Ritiro.(15)
Nella stessa Chiesa inoltre è conservata una lastra rettangolare istoriata con inciso i simboli di un sole raggiante e il monogramma del nome di Cristo (IHS), prima murata sul lato sinistro del torrente, nel luogo ove sorgeva la Chiesa e il Convento di S. Maria. Durante la peste che colpì Messina nel 1743 il Monastero divenne ospedale e gli afflitti trovarono gran conforto dalle cure dei frati.

Negli anni successivi il Convento e la Chiesa subirono numerosi danni, fino alla completa distruzione. Già il terremoto del 1783 li compromise gravemente e l’alluvione del 1854(16) e quella del 16 Novembre del 1863, ancora più grave della prima, travolsero completamente la Chiesa (quest’ultima nel frattempo ricostruita nel 1858 su quella antica già adibita a cimitero sotterraneo) inondandola di sabbia e materiale alluvionale proveniente dalla tracimazione dell’adiacente torrente.